Ormai Centovetrine sta per tornare in onda (ricomincia il 15 settembre) ed abbiamo pensato di riprendere il nostro spazio-interviste incontrando un nuovo attore della soap: Alessandro Cosentini, che dal 29 settembre darà vita al ruolo di Vincent Saint Germain (figlio di Cedric ed Emma).
Grazie alle varie anticipazioni circolate finora abbiamo già un'idea dei tratti salienti del personaggio di Vincent, ma oggi ne parliamo anche con il suo interprete (che approfittiamo per conoscere meglio).
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Alessandro Cosentini entra nel nostro mondo interpretando Vincent Saint Germain. Chi è Alessandro Cosentini?
Alessandro Cosentini è un ragazzo di 28 anni, nato e vissuto in Calabria e cresciuto in una famiglia meravigliosa che rappresenta tutto ciò che lui è adesso, e che continua ad essere un punto di riferimento costante e prezioso. La fortuna più grande della sua vita! Un giovane attore appassionato della vita e del proprio lavoro.
E chi è Vincent Saint Germain? Come è entrato nella tua vita, prima che nella soap?
Vincent Saint Germain è anche lui un giovane della mia stessa età che, però, non ha avuto la fortuna che ho avuto io: avere intorno delle persone che si prendono cura di te e che ti guidano a distinguere il bene dal male. Dopo una adolescenza infelice, Vincent decide di andare via di casa e di ricominciare a vivere contando solo su se stesso. A causa delle disattenzioni dei genitori e della totale assenza di una vera figura paterna, Vincent cerca di far proprie tutte la qualità caratteriali che non ha potuto ricevere dai genitori: è un ragazzo onesto e molto schietto con un grande senso della responsabilità e con un profondo rispetto verso il prossimo.
Soap opera vuol dire amore. Che esperienze dell'amore farà Vincent Saint Germain?
Tutte molto diverse. Non posso anticipare nulla di preciso, ma i legami che il mio personaggio allaccerà lungo tutta la sua nuova vita a Centovetrine saranno fondamentali per la sua maturazione...
Quale sarà il rapporto di Vincent con Ettore Ferri, lo zio mai conosciuto? E com'è stato relazionarti sul set con la colonna della soap "Roberto Alpi"?
Lavorare con Roberto Alpi è stata un'altra grandissima fortuna per me; soprattutto farlo da subito, già dalle prime riprese. Roberto, oltre ad essere un grandissimo professionista e quindi un esempio ed una guida, è una persona gentile e disponibile che riesce a creare sul set un'atmosfera unica e sempre molto allegra (che, per i ritmi di lavoro che abbiamo quando giriamo, è di una importanza vitale). Vincent riconosce subito in suo zio delle qualità importanti, riesce a rendersi conto di chi ha di fronte. Quello che succederà dopo... non posso svelarlo!
A proposito di "colonne", nel tuo curriculum tra i tanti maestri spicca Anna Marchesini, che con lo storico Trio ha segnato la strada della comicità in Italia per molti anni. Com'è stato lavorare con lei?
Lavorare con Anna Marchesini è stato molto importante e significativo per me. Frequentavo il secondo anno in accademia e non avevo avuto ancora modo di mettermi in gioco veramente. Lei mi ha dato questa possibilità. Tutti noi allievi abbiamo avuto la grande occasione di scrivere un monologo che in qualche modo doveva parlare di noi, che toccasse anche delle corde intime e personali: dopo averlo messo in piedi, grazie alla grande sensibilità ed esperienza di Anna, ognuno di noi ha portato il proprio monologo in scena prima al Teatrino Studio Eleonora Duse (come saggio di fine anno) e poi al Teatrino delle 6, all'interno del Festival di Spoleto. Lavorare e stare a contatto con persone come Anna Marchesini ti riempie il cuore e la mente di ricchezza e bellezza incondizionata, ma anche di durissimi muri da abbattere per poter svolgere il proprio lavoro nella maniera più onesta e passionale possibile. Lei è un grande maestro!
Sei diplomato all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico. Come mai questa scelta invece di talent e reality vari? Secondo te istituzioni come l'Accademia sono ormai fuori moda o alla lunga vincono ancora?
Non avevo mai considerato i talent e reality show come degli strumenti attraverso i quali un giovane potesse trovare e cogliere qualcosa di vero e concreto per se stesso e per la sua crescita interiore e formativa. Oggi, secondo me, solo alcune delle produzioni che promuovono questo genere televisivo riescono a creare dei presupposti positivi e ad ottenere dei risultati che emozionano e rimandano un fondo di verità, che è la cosa più importante. Le istituzioni come l'Accademia Silvio d'Amico - e quindi tutte le più prestigiose accademie teatrali italiane - non saranno mai fuori moda proprio perché il teatro non dovrebbe mai essere inserito in un discorso del genere "cosa è di moda oggi". Se il teatro è vivo e viene sostenuto come si deve, rimane e rimarrà il mezzo formativo, artistico e di trasmissione più concreto e più potente di tutti. Questo, ovviamente, è il mio pensiero; ho coltivato questa convinzione proprio perché ho avuto la fortuna di studiare in accademia tre anni.
Hai iniziato a girare a febbraio e ti vedremo in onda dal 29 settembre. Che effetto fa ad un attore rivedersi in onda così tanto tempo dopo aver girato le puntate?
Andrò in onda a fine settembre e per ora ho visto solo alcune anticipazioni in tv: l'effetto è stato bello perché mentre le guardo, quando capita, penso a tutte le persone che hanno reso tutto questo possibile e reale: tecnici e artisti. Tutte persone e lavoratori straordinari!
L'attore / attrice con cui ti sei trovato meglio, e quello / a con cui hai girato poco ma ti piacerebbe fare qualcosa di più.
Roberto Alpi. Mi piacerebbe fare qualcosa di più con Sergio Troiano.
Eventuali progetti futuri al di là di Centovetrine? Cosa ti piacerebbe mettere nel curriculum nel 2015?
Un bel film magari...
Nella foto: Alessandro Cosentini (Vincent) e Beatrice Aiello (Penelope)
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