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Tempesta d'amore: Tv Soap intervista JENNIFER NEWRKLA (Julia), protagonista uscente della soap

Tra tutte le protagoniste femminili di Tempesta d’amore, Julia Wegener è stata indubbiamente anomala: entrata in scena sotto falsa identità, ha finito per mentire quasi a tutti per buona parte della stagione da poco conclusa. La si può dunque davvero definire un’eroina?

Lo abbiamo chiesto alla sua interprete, Jennifer Newrkla, che ci ha raccontato il suo legame con il personaggio a cui ha prestato anima e corpo per un anno, ma anche le proprie passioni, gli hobby e l’amore per il teatro. Ecco la nostra intervista!

JENNIFER NEWRKLA - Tempesta d'amore

A cura di Elisa Chieno per TvSoap.it (riproduzione vietata)

Ciao Jennifer, grazie infinite per aver trovato del tempo per noi. Iniziamo parlando del tuo ruolo a Tempesta. Hai interpretato Julia per un anno: hai amato il tuo personaggio? Come lo descriveresti?

Julia è una grande amante della natura, sente un profondo legame con l’ambiente che la circonda. Non a caso ha vissuto a lungo in Thailandia, dove conduceva una vita tra spiaggia, mare e nuotate. È inoltre una ragazza piena di amore e con un forte senso della famiglia, nonostante abbia dovuto fare a meno molto presto dei genitori rimanendo da sola con suo fratello. Anche per questo motivo si è legata così tanto al fratello. Non solo sente molto i legami familiari, ma per lei è fondamentale che in famiglia regni l’armonia, che tutti si comprendano. È inoltre molto romantica, ma anche determinata: se ha un obiettivo fa di tutto per raggiungerlo. 

Quanto c’è stato di Jennifer in Julia e viceversa?

Direi abbastanza. Sicuramente entrambe abbiamo un forte senso della famiglia. Riguardo al romanticismo, ne ho un po’ anch'io (dice in tono poco convinto)… ok, forse poco! (ride)

Diciamo che mi piace farmi un po’ conquistare. Non che pretenda tutti i giorni mazzi di fiori e cenette a lume di candela… però, ecco, mi piace farmi coccolare. Un altro aspetto che mi fa sentire vicina a Julia è sicuramente l’amore per la natura: adoro immergermi nel verde tra i boschi in montagna o passare giornate intere al mare.

Al Fürstenhof Julia ha potuto trasformare una sua passione in lavoro: ha aperto un atelier di borse artigianali. Ami anche tu realizzare oggetti con le tue mani?

Sì, assolutamente. Fino ad alcuni anni fa per Natale confezionavo i regali con le mie mani: per mia mamma dipingevo spesso, poi ho anche realizzato un presepe in legno e pietre. Era un hobby che mi rendeva molto felice. Negli ultimi tempi, però, ho smesso… non so nemmeno io perché. Forse dovrei riprendere (conclude con un sorriso)

Anche Julia sa intagliare il legno: una bella coincidenza!

È vero! È un altro aspetto che ci ha accomunate. La scena in cui lei intaglia un modellino di barca per Niklas mi ha ricordato un episodio accadutomi realmente: passeggiavo nel bosco con mio papà ed abbiamo trovato dei pezzi di legno. Lui ne ha intagliato uno e me l’ha regalato. Lo conservo ancora a casa mia dopo tanti anni.

Fin dal suo arrivo al Fürstenhof Julia è stata costretta a mentire ed a lungo andare ciò è diventato un peso insostenibile per lei: com’è stato per te interpretare questa situazione?

Julia si è trovata in una situazione che penso distruggerebbe chiunque. Non solo è stata costretta a mentire in continuazione, ma ogni giorno la sua vita è dipesa interamente da queste bugie. Ed è stata costretta a mentire a tutti: famiglia (anche se non è davvero la sua famiglia), amici, colleghi… persino l’uomo che ama. Alla fine la situazione è risultata insostenibile, tanto da iniziare a sperare che la verità venisse fuori, ma anche in questa speranza non c'era un vero sollievo: se la verità veniva fuori, è vero che poteva smettere di mentire, ma sia lei che il fratello rischiavano di finire in guai seri...

Devo dire che anche per me come attrice interpretare un personaggio che vive un dramma simile è stato abbastanza faticoso, soprattutto perché questa situazione si è protratta per quasi un anno.

Come descriveresti il rapporto tra Julia e suo fratello?

Quale dei due? (ride)

Quello vero!

All’inizio il rapporto tra Julia e Sebastian è stato molto allegro, spensierato: sono riusciti a vivere dei bei momenti insieme. La malattia di Sebastian ha finito però in qualche modo per spezzare questa armonia, indurendo lui e portandolo a diventare più cinico. Il periodo più duro per il loro rapporto ha coinciso con il soggiorno al Fürstenhof: Sebastian ha costretto Julia a mentire nonostante lei non volesse, l'ha messa in situazioni spiacevoli e questo ha provocato frequenti litigi tra loro. Ciononostante, Sebastian ha rappresentato per Julia tutta la sua famiglia.

Com’è stato recitare con Kai Albrecht (Sebastian)?

Devo dire che è stato davvero piacevole e divertente girare scene insieme. Ogni collega è diverso: c’è chi impara i testi all’istante, chi deve riprovare due-tre volte, chi deve fare delle prove… Insomma, ognuno è unico, ma Kai è sicuramente un grande collega.

Passiamo a Friedrich. Julia ha finto di essere sua figlia, ma ha finito poi per vederlo quasi come un padre. Come descriveresti questo strano rapporto?

Dal momento che per Julia non è stato possibile crescere con un padre, non le è sembrato vero che ci fosse qualcuno intenzionato ad amarlo come una figlia. Si è sviluppato così un sentimento sincero nei suoi confronti e non è tanto questione di immedesimazione in Sophie: Julia ha imparato a voler bene a Friedrich, a preoccuparsi per lui in modo sincero e disinteressato. Poi naturalmente si è resa conto che Friedrich non è un uomo facile... ma al Fürstenhof trovarne uno normale è praticamente impossibile! (ride)

E com’è recitare con un grande attore come Dietrich Adam (Friedrich)?

Dietrich è una persona incredibilmente divertente: ha sempre la battuta pronta, è un vero intrattenitore. È quasi spietato: prima di ogni scena, quando uno si vorrebbe concentrare, riesce con mezza parola a farti ridere a crepapelle senza poterti fermare. E così arrivi sul set così esausto dal ridere che sembra tu abbia corso una maratona. (ride)


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Appena arrivata a Tempesta ti sei trovata, seppur per brevissimo tempo, a recitare due ruoli: quello di Julia e quello di Sophie. Com’è stata questa esperienza? Ti sarebbe piaciuto si fosse protratta più a lungo?

Direi che due puntate sono state anche troppo! (ride) Per fortuna Sophie è morta subito… (ride) Scherzi a parte, è stata un’esperienza molto strana: dovevo prima recitare una parte e poi passare dall’altro lato e recitare l’altra, ogni volta con di fronte un aiuto-regia che leggeva le battute “dell’altra me”.

Normalmente le scene si costruiscono in due, con il dialogo, il botta e risposta, mentre qui ero da sola quindi è stato decisamente più complesso. Dopo questa esperienza posso dire di aver scoperto di preferire recitare con gli altri che con me stessa! (ride)

Julia è stata la decima protagonista di Tempesta d’amore: guardando indietro hai notato delle somiglianze con alcune delle protagoniste che l’hanno preceduta?

Sicuramente alcuni tratti in comune ci sono stati, ma credo che Julia abbia avuto una particolarità in grado di distinguerla da chiunque altra: questa infinita bugia che l'ha costretta a fingersi un’altra persona... l'ha resa davvero unica!

Julia ha mentito a tutti, anche alle persone più buone: è stata quasi una protagonista “cattiva”. Il suo arrivo al Fürstenhof non ha segnato l’inizio di un sogno ma di grandi sofferenze per se stessa e per gli altri. Quindi, al di là di differenze caratteriali che ovviamente sono necessarie per rendere distinguibili le varie protagoniste, credo che questo sia ciò che davvero distingue Julia da qualunque personaggio prima di lei.

Julia si è innamorata a prima vista di Niklas, eppure poi ha iniziato una relazione con Nils: credi che fosse davvero amore quello che provava per quest’ultimo? O era più il classico “chiodo scaccia chiodo”?

Credo che ci siano situazioni nella vita in cui per vari motivi ci si costringe più o meno consciamente a provare certi tipi di sentimenti per un’altra persona. Poi purtroppo inevitabilmente arriva il momento in cui ci si deve rendere conto di ciò che si vuole veramente. Detto questo, io credo che a modo suo Julia amasse davvero Nils… o per lo meno, io ho recitato quelle scene come se il mio personaggio provasse sentimenti veri. Trovo sbagliato dire “ama Niklas e non Nils”, perché nella vita reale è possibile conoscere il vero amore ma non poterlo vivere per qualche motivo e finire quindi per vie traverse di innamorarsi di un’altra persona, fino al momento in cui sei costretto a dire “mi dispiace, ma il mio cuore appartiene ad un altro”.

Rimanendo in tema di note dolenti, parliamo di Patrizia…

Patrizia sì che era cattiva! (ride) È stata una che non ha esitato a passare su dei cadaveri per ottenere quello che voleva. Julia si è resa conto del pericolo rappresentato da Patrizia (anche se non sapeva fin dove si fosse spinta), ma non per questo ha rinunciato a dirle in faccia quello che pensa. Va bene essere buona, ma non così tanto da farsi prendere in giro...

Eppure quando Patrizia fu incarcerata ingiustamente per la morte di Leonora, Julia la scagionò…

Questo perché Julia ha un cuore grande… forse troppo! (ride) Penso anche che il peso di tutte le bugie che Julia era costretta a dire ogni giorno fosse diventato tale da renderle ogni ulteriore menzogna inaccettabile. E poi il suo senso di giustizia non le permetteva di lasciar incriminare un innocente… anche se definire Patrizia “innocente” suona un po’ strano. Però, ecco, Julia non avrebbe mai mentito per farla accusare di un crimine non commesso.

E com’è stato recitare con Nadine Warmuth (Patrizia)?

Anche Nadine è stata una bella sorpresa: è una persona molto simpatica, ironica, piena di entusiasmo. E ammetto di essere stata sempre felice ogni volta che vedevo sul copione che dovevo girare con lei, perché si trattava di scene in cui potevo sfogare la mia rabbia e la mia frustrazione potendo mettere da parte le mie bugie. È lo stesso nelle scene di lite con Sebastian: erano gli unici momenti in cui avevo la possibilità di essere vera e dare libero sfogo alla mia rabbia. Ed anche se sono stata solo l’interprete di Julia, anche per me era un sollievo…

Quando Julia ha incontrato Niklas per la prima volta, è stato subito colpo di fulmine: credi all’amore a prima vista? Ti è mai successo?

È difficile da dire. Certo, mi è successo di vedere qualcuno e pensare “WOW!”, ma l’amore ha bisogno di molto più di questo: bisogna conoscere pian piano una persona, bisogna parlarle. Nei film è tutto più semplice… Quindi, sì e no. Ad esempio il mio attuale fidanzato mi ha colpito subito, ma l’amore arriva dopo e si costruisce piano piano insieme.

Se avessi potuto mettere mano alla sceneggiatura, cosa avresti scritto per la tua Julia?

Sicuramente le avrei dato più tempo per vivere delle trame più o meno serie senza dover più indossare la maschera di Sophie, senza dover più mentire. In un certo senso è un peccato che la verità sia venuta fuori solo alla fine della stagione perché abbiamo avuto poco tempo per vedere Julia vivere e relazionarsi agli altri senza menzogne.

E come happy end?

Mi sarebbe piaciuto andare a Vienna col mio Niklas, fare cinque bambini… ah giusto, a Vienna c’è già Pauline. Non importa, ovviamente auguro cinque bambini anche a lei!!! (ride)

Tu sei originaria proprio di Vienna: è stato difficile trasferirsi a Monaco?

Direi proprio di sì: ho fatto il casting e dopo due giorni ero già a Monaco! Ho dovuto lasciare di colpo la mia città e iniziare una relazione a distanza. Dover girare così tante ore al giorno mi ha lasciato davvero poco spazio per la mia vita privata, ma non mi penso della mia scelta: non è stato facile, ma alla fine un anno passa velocemente...

Hai riscontrato delle differenze culturali tra la Germania e l’Austria?

Le persone sono un po’ diverse, ma non in modo estremo. D’altronde ci sono differenze anche all’interno dei paesi stessi: se prendi Monaco ed Amburgo noti subito le diversità nei modi di fare, nei comportamenti, nelle inflessioni. Però a Tempesta ho avuto un “piccolo sostegno” da due viennesi: Mona (Charlotte) e Erich (Michael). Sicuramente mi hanno aiutata a sentirmi più a casa…

C’è un collega in particolare con cui in assoluto hai amato di più girare?

Sicuramente Florian Stadler (Nils)! Ma ho amato tutti i miei colleghi, nessuno escluso.

Prima di Tempesta hai avuto modo di lavorare sia in teatro che in televisione: quali differenze hai riscontrato tra il lavoro sul palcoscenico e quello davanti alla cinepresa? Quale dei due ami di più?

Sicuramente il teatro è molto diverso: puoi preparare uno spettacolo per due mesi prima di salire sul palcoscenico, puoi rileggere il pezzo venti volte. Puoi provare e riprovare, anche cambiare in corsa: non capita di rado di interpretare un personaggio in un certo modo nelle prime settimane di prova e poi cambiare totalmente. Ad esempio, ho interpretato una volta Esmeralda ne “Il gobbo di Notre-Dame” e nelle prove ho sempre recitato senza accento. Peccato che tre giorni prima della Prima il regista mi ha detto: “No, preferiremmo che tu avessi un accento straniero”. E così ho dovuto rifare tutto da capo.

Amo molto questo processo di prove, in cui si può riflettere, confrontarsi, anche discutere. Nel lavoro davanti alla telecamera, invece, sei solo con il tuo copione: te lo porti a casa, lo leggi e poi il giorno dopo reciti seguendo il tuo istinto. Manca totalmente questa fase di prove che invece è basilare in teatro.

Un’altra enorme differenza è che a teatro il pubblico è lì: ride, si commuove, reagisce a ciò che tu gli comunichi. Segue una storia che tu racconti in modo cronologico, dalla A alla Z. Con le soap succede invece spesso che tu debba recitare scene in ordine sparso e non sempre è facile immedesimarsi nella giusta atmosfera o dare al tuo personaggio l’emotività che dovrebbe avere in quel momento. Insomma, sono due lavori diversissimi, ma li amo entrambi e non potrei rinunciare a nessuno dei due.

Tempesta d’amore è stata la tua prima soap opera?

Sì. Avevo recitato in alcune serie tv, ma mai in una soap o in una telenovela.

E come ti sei trovata? La routine quotidiana è stata molto faticosa?

Sì, è decisamente faticoso, specialmente se hai un ruolo da protagonista come è stato per me. Non ci sono pause: bisogna girare tutto il giorno e poi, quando torni a casa alle otto di sera, devi metterti a studiare i testi per il giorno dopo. Quindi sì, è molto faticoso, ma questi ritmi sono qualcosa che si acquisiscono con il tempo e mi rendo conto di quanto le mia esperienze precedenti mi abbiano aiutata ad affrontare questa sfida.

Quando hai preso la decisione di diventare attrice?

All’asilo! A cinque anni ero certa che avrei fatto l’attrice. Poi ho cambiato idea ed ho deciso che sarei diventata veterinaria… (ride) A sedici anni ho capito di voler lavorare con i media, ma non avevo ancora le idee chiare: pubblicità, regia… magare scrivere copioni. Mia mamma mi ha spinta a provare e così a sedici anni ho preso parte ad un film. Da lì in poi le cose si sono sviluppate e adesso non potrei pensare ad un’altra vita che questa.

Cosa consiglieresti ai giovani che sognano di diventare attori?

Lavorare molto su se stessi, esercitarsi, essere disciplinati. Non devono pensare “essere attore è glamour, bello, sono famoso e tutti mi amano”. È vero, c’è anche questo ma è solo il “retrogusto”. Ciò che è davvero importante è che racconti delle storie e lo devi fare lavorando con il corpo e con la voce. E questa è una cosa che bisogna studiare per poterla fare bene. È una cosa possibile, ma suggerisco di avere sempre in testa un’alternativa nel caso non funzionasse.

Molti attori sono alla costante ricerca della notorietà, mentre altri ritengono un’eccessiva popolarità una condanna: tu cosa ne pensi? Ritieni che la fama sia qualcosa di positivo o negativo?

Più positivo che negativo. Detto questo, personalmente non ritengo di essere famosa: in alcuni ambienti sono conosciuta, in altri sono totalmente sconosciuta. E sinceramente mi va benissimo così. Mi è capitato di incontrare persone che non guardano Tempesta d’amore o non sanno nemmeno cosa sia… e non mi dà assolutamente fastidio, anzi. Altre volte cammino per la strada e le persone mi riconoscono… ed è altrettanto piacevole. In conclusione, amo entrambe le situazioni. “Popolarità” è una parola strana… e per quanto mi riguarda posso ritenermi popolare solo per chi conosce Tempesta.

C'è una scena che preferisci in assoluto tra quelle girate a Tempesta?

C’è un sogno che Julia fa in cui lei e Niklas sono in un letto a baldacchino in mezzo alla neve. C’era un’atmosfera davvero speciale: mi sono sentita una vera principessa. In generale, le mie scene preferite sono state quelle in cui hanno luogo emozioni forti: litigi, amore, disperazione o altre emozioni. Le scene di questo genere si sono intensificate quando la verità su Julia ha pian piano iniziato a venire fuori… è stato un periodo emotivamente molto intenso!

Ultima domanda: in generale, cosa hai amato particolarmente del tuo lavoro a Tempesta d’amore? C’è stato qualcosa che non ti aspettavi e ti ha sorpreso, sia positivamente che negativamente?

Mi ha sorpreso tutto, perché non conoscevo nulla! (ride) Ad esempio non sapevo ci fossero due team che lavorano in contemporanea negli studi ed in esterna. Sono rimasta impressionata dal fatto che funziona tutto sempre così perfettamente: ogni giorno viene registrata una puntata intera. Sembra incredibile, è affascinante. In un film normalmente si girano 3-4 minuti in un giorno. In una serie magari si arriva a 7-8. A Tempesta d'amore si produce qualcosa come 45 minuti in un giorno ed è davvero impressionante.

Un’altra cosa che mi ha colpito positivamente è che molti membri del team lavorano insieme ormai da dieci anni. Ed anche quelli nuovi hanno fatto comunque amicizia molto velocemente, ci si sente parte di una famiglia!!!

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A cura di Elisa Chieno

© TvSoap.it - Riproduzione vietata

(Pubblicato il 16 dicembre 2015)


 


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