Intervistare Guia Jelo è un onore e un piacere per chi l’ha amata in tutte le sue fiction, per non parlare della quotidiana presenza in Agrodolce e Un Posto Al Sole, le soap di Raitre, ma è soprattutto un’esperienza da fare perché permette di conoscere la poliedrica donna che sta dietro tutti i personaggi… e che “regala loro i suoi occhi”, come ama dire. Partiamo parlando di Pupetta, il coraggio e la passione, la fiction con Manuela Arcuri che va in onda su Canale 5 e di cui è tra i protagonisti.
A cura di Carla per TvSoap.it. Riproduzione vietata
Partiamo da Pupetta: qual è il personaggio che interpreta in questa fiction e com’è entrato nella sua vita?
Domanda perfetta: perché vorrei precisare che di regola nella mia vita non entra niente e nessuno del mio lavoro. Tranne in questo caso, perché per la terza volta mi sono trovata a ricoprire il ruolo della madre di Manuela Arcuri, dopo “L’onore e il rispetto” e “Io non dimentico” e questo ha causato una sorta di identificazione in me, in modo simbolico ma molto significativo a livello emotivo.
Io amo molto fare le madri, in genere… sento molto il senso della maternità, lo porto dentro di me e lo regalo ai miei personaggi… il mio DNA di mamma e anche i miei occhi sono sempre a disposizione dei miei personaggi. E, come dicono gli arabi, quando dai gli occhi anche solo in una foto dai anche l’anima. In questo caso però non ho dato solo gli occhi ma tutta l’emotività possibile, facendo la mamma di Manuela Arcuri, perché la amo e la stimo veramente e sono tanto ricambiata!
Se penso alla prima volta, però, mi viene da ridere: in L'Onore e il rispetto mi diedero una donna sofferta, patibolare, malata… ma io non lo sapevo! E sapendo che avrei interpretato la madre della Arcuri sono arrivata lì convinta che sarei stata una “strafiga pazzesca”, dovendo esibire la maternità di una tale bellezza… e ci sono rimasta malissimo quando mi hanno smontato e imbruttito! Abbassa di qua, togli di là… mi hanno tolto tutte le velleità fisiche per farmi interpretare una donna sul punto di morire… e poi peraltro moriva solo la figlia!
Per non parlare del fatto che io pensavo che la parte fosse in siciliano: Onore e rispetto, si parla di quello… mi ero studiata tutto in siciliano. Arrivo sul set e mi dicono “No no , il personaggio è romanesco!”. Va bene, lo faccio, arriva Io non dimentico e penso “Stavolta finalmente sarà siciliano”. E invece no… napoletano! E ora con Pupetta addirittura napoletanissimo! Pensa quanto è stato difficile!
E siccome io sento moltissimo il senso di responsabilità nelle cose che faccio, all’inizio ho avuto uno choc, ho pensato di non poterlo fare. Poi invece ho studiato, ho riflettuto e ho deciso di farlo. Anche perché come diceva Pietro Germi, siamo tutti un po’ siciliani, solo che i siciliani lo sono molto di più. Ecco, per me vale anche per i napoletani!
Cosa c’è di vero e cosa di romanzato nella fiction?
Ti posso dire quello che so, perché ero sul set quando è venuta la signora Maresca, che ha detto di essere contentissima della drammaturgia del prodotto. E la mia opinione, che è stata ribadita anche dalla signora Maresca, è che Manuela Arcuri non è un’interprete qualsiasi ma una vera star! E nel suo essere attrice è un'artista (e la devono finire di pensare che tutte le belle non sanno recitare! Non tutte! È invidia!!!), una diva che quando recita si mette al di fuori di se stessa, come fanno poche attrici italiane. E non lo dico perché la amo. Poi un personaggio lo può rendere più o meno da attrice di tv o di teatro, però nessuno può negare che in quello che fa vedi l’arte e l’attrice. E quello che è bene ricordare è che una fiction o un film non sono documentari, sono "favole"che ti devono fare emozionare e sognare. E lei lo fa!
Noi non facciamo del neorealismo come Visconti o Pasolini con gli attori presi dalla strada, l’arte deve mostrare delle cartoline artistiche e Manuela attrice lo è. Per cui la signora Maresca è stata felice di notare che, se anche nel personaggio qualcosa di suo non c’era, le avevano comunque regalato una star.
Per quanto riguarda invece il mio personaggio, la Maresca quando è venuta sul set mi ha osservato e poi mi ha detto (attacca in napoletano... ridendoci su sull'accento): "O mamma mia quanto sì brava, sì brava sì sì, perché di mia madre non ci sta proprio niente! Meno male!”. E io sono rimasta così… come “Meno male”? E le mi ha spiegato “Mia madre teneva due zinne enormi, era forte, despota e non rimissiva e sottomessa come la fanno fare a te… ma tu sì brava proprio perché non c’è nulla di lei! In te vedo una madre diversa che avrei comunque - niente disprezzando alla mia - voluto avere!”
Praticamente a me hanno fatto fare una donna succube del marito, sempre sottomessa, obbediente, silenziosa, e questo la signora Maresca l’ha notato ed è venuta a farmi i complimenti. Per questo ringrazio Alberto Tarallo che mi ha scelto, nonostante fisicamente non c’azzeccassi nulla, puntando su di me e dandomi questo ruolo poi di sospiri e di preghiere. (sorride) Che poi a me i personaggi forti e aggressivi piacciono tantissimo, ma non me li fanno fare in tv! Solo al cinema! (vedi "L'erede" protagonista con Alessandro Roja, regia di Michael Zampino.)
Con quale attore si è trovata meglio a girare?
Direi che avendo già una sintonia certa e collaudata con Manuela Arcuri, e per quanto io mi trovi bene con tutti, in questo caso mi fa piacere citare Sergio Arcuri, suo fratello. Perché io sono una persona molto precisa e ho scoperto che anche lui è molto scrupoloso, sente molto la responsabilità e tiene alla sua evoluzione di attore… è un altro che non vuole deludere, e questo mi dava sicurezza.
Che ruolo interpreta Sergio Arcuri?
(con tono alla Pupetta) Mio figlio!!!
Cosa direbbe a uno spettatore per convincerlo a seguire la serie?
Di non registrarla, di vederla quando va in onda, cotta e mangiata, e soprattutto – e lo dico in maniera generosa perché io in realtà sono soprattutto nella prima puntata – di non fermarsi alla prima puntata e di aspettare di vederle tutte e quattro per giudicare, perché nella seconda e nella terza ci sono tante sorprese!
La piovra, L'onore e il rispetto, Montalbano e ora Pupetta Maresca: lei ha preso parte a tante fiction che parlano di mafia… perché secondo lei vanno così bene in Italia?
E’ vero: ce ne sono talmente tante che a volte c’è un effetto strano… È un po’ come se tu andassi a Vienna e mangiassi tutti i giorni la Sacher: poi quando torni in Italia non la mangi più per un po’! Così io, siccome ne ho fatte tante – (sorride) e vorrei specificare che in ognuna di esse io sono stata protagonista (cosa che da Wikipedia non si capisce benissimo) – a volte probabilmente si pensa “no, un’altra fiction di mafia no!”.
Per quanto riguarda gli ascolti, in Italia la mafia fa ascolto perché purtroppo l’Italia è anche questo. È anche la mamma, la pizza, il bel paese… e la mafia. E puoi immaginare quanto costi dire una cosa del genere a me che ho partecipato al corto su Falcone!
Parliamo di Montalbano: io ricordo una scena nel Ladro di merendine in cui il commissario le chiedeva se avesse dei sospetti sull’uccisione di suo marito e lei rispondeva secchissima: “Sospetti, no. Certezze, sì.” ed era venuta fuori una scena anche più forte di quella corrispondente nel libro…
Ma sai che me l’ha detto anche Camilleri? Sia allora sia nel film “La scomparsa di Patò”, Camilleri mi ha detto che il mio modo di recitare migliora le sue scritture, ha detto testualmente “Io non pensavo mai di scrivere così, quell’interpretazione mi supera!”. È stato davvero tanto caro. Nel film “La scomparsa di Patò” poi avevo proprio modificato la parte, ovviamente in accordo col regista Rocco Mortelliti, ampliandone un tratto e stringendo molto il dialetto, rendendolo molto vernacolo. E lui alla fine mi ha detto che era venuto incredibilmente bene. Sono fiera di questa stima!
Ma quando lei pensa a Montalbano, pensa prima all’attore Luca Zingaretti (con cui girò la famosa scena) o all’autore Camilleri?
Camilleri. Assolutamente Camilleri. Lui svetta sempre su tutto! Persino sulla regia!
Una lezione di Strehler che non dimenticherà mai.
Mamma mia che ricordi! Quando mi ha dato il ruolo, un ruolo con lui! Immaginati… 24 anni e un ruolo in una sua produzione. Ed era un ruolo mediamente importante, anche se in un contesto corale, ed io ero solo una sua allieva… mi sembrava un sogno, guardavo quella parte come un gioiello. Solo che poi passavano i giorni e quel ruolo non partiva, e nello stesso tempo io stavo lì a fare altre cose, studiavamo… e con lui non si poteva parlare. Finché una sera lui mi chiama, mi dice all’orecchio “Vieni con me” e mi porta al tavolo della regia. I colleghi cominciano a recitare sul palco, lui mi guarda e mi dice “Non va, vero?” e io rispondo “No, maestro… non va. Ripete sempre, non si capisce perché…” e lui “Ma la ripetizione ci vuole” e io “Ma allora ripeta solo il gesto…”. Io non ho fatto in tempo a finire la frase che lui ferma tutto e urla “Tagliate immediatamente quella battuta! Ripetete solo il gesto!” e a me il cuore è salito fino ai capelli, non sapevo più dove farlo battere… me ne volevo andare, viene l’assistente, mi dice di andare pure e invece Strehler mi acchiappa per un braccio e mi dice “Dove vai, mica abbiamo finito! Devi aggiustare quella lì” e viene un’attrice che portava in scena… il mio ruolo! E io non dico niente, lui mi chiede come lo farei, lo prepariamo tutto assieme, poi quando lui la congeda sto per mettermi a piangere e lui mi chiede perché… “Perché quello era il mio ruolo!” e lui “Occribbio, me lo sono dimenticato!”...
Insomma, un genio, folle da seguire ma capace di mettere in pratica i consigli di un’allieva di 24 anni e addirittura di chiederli. Non l’ho mai dimenticato.
I ruoli che ha interpretato in teatri più belli di sempre.
“La lupa” di Verga e “Uno sguardo dal ponte” di Miller con Michele Placido prodotto da Francesco Bellomo.
E il ruolo che vorrebbe interpretare?
Antigone! Anche perché io sono sempre stata innamorata di mio fratello… anche se a differenza di Antigone l’ho potuto seppellire.
Cos’è stata Agrodolce per lei?
Un luogo dove ho potuto portare in scena la mia vena comica – io sono un’attrice comica, amo la commedia! – e che mi ha dato popolarità e calore da parte del pubblico.
E Un posto al sole?
Aspetto di poterci tornare: un’esperienza molto bella, sono stata benissimo lì. Anche se un po’ mi ha portato male: facevo una che veniva lasciata e di lì a poco pure nella vita… (sorride) se mi richiamano e trovo un altro amore nella soap magari rinasce qualcosa anche nella vita!
Tra “Tutti pazzi per amore” e “Una grande famiglia” in quale vorrebbe entrare?
In “Tutti pazzi per amore!”, c’è la commedia e io in teatro con la commedia faccio faville. Amerei tanto un personaggio allegro e determinato! Se mi danno l'opportunità, faccio sbellicare dalle risate... bedda matri santissima lo giuro!
Un regista, un attore e un’attrice con cui vorrebbe lavorare
Come registi sceglierei senz’altro Lucchetti e Crialese. Come attrice Virna Lisi, è talmente diversa da me che mi piacerebbe tanto recitare con lei… mi ha sempre affascinato, è una grande artista. E come attore Renato Scarpa! È sublime!
Una cosa che non si sa su di lei e che vorrebbe si sapesse.
Che non è vero che rompo i… le scatole! Affatto! Sono remissiva, ubbidiente e simpatica sul set… solo che no lo sa nessuno, solo quelli con cui ho lavorato!
Ringraziamo la gentilissima Guia Jelo – che scopriamo avere un aggiornatissimo lato tecnologico che comprende l’uso quotidiano di mail e Facebook, anche se lei dice che è solo “costretta” a usarli – e le facciamo il più grande in bocca al lupo possibile per la messa in onda di Pupetta, il coraggio e la passione.
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