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Un posto al sole: Tv Soap intervista PAOLO ROMANO (Eugenio Nicotera)

La notizia del ritorno di Paolo Romano a Un posto al sole ha fatto felici moltissimi aficionados della soap opera partenopea di Raitre. E speriamo di farli felici anche noi, attraverso un'intervista che abbiamo realizzato proprio con il bravissimo interprete del magistrato Nicotera. Ecco quello che Paolo ci ha raccontato...

Intervista di Stefano Telese per TvSoap.it

Paolo Romano è Eugenio Nicotera a “Un Posto al Sole”. Un personaggio tanto apprezzato dai fan della soap. Cosa pensi di questo ruolo?

Penso che sia, come ho già avuto modo di dire più volte, un ruolo bellissimo. Un eroe dei nostri tempi. Sulla scia dei grandi magistrati che hanno fatto la storia di questo paese. Non dimentichiamoci che Nicotera vive sotto scorta, è scampato ad un attentato e tutt’oggi la camorra è sulle sue tracce. Sì certo, parliamo di un personaggio virtuale, televisivo, ma tutte queste cose sono accadute o accadono anche nella vita reale. 

Ma non è solo un personaggio monolitico, dedito solo alla sua missione o al suo lavoro. Contemporaneamente coltiva la passione per l’arte e prova in tutti i modi a vivere una vita “normale”, non negandosi le emozioni che una storia d’amore può offrirgli. Consiglio a chi ne avesse voglia la lettura del romanzo “Storia di un giudice nel far west della ‘ndrangheta” di S. Casciani, per capire meglio di cosa sto parlando.

Il fatto che Nicotera entra ed esca spesso e volentieri dalle scene ti ha aiutato ad entrare nel cuore dei fan della soap?

Ma in realtà non lo so… dovresti chiederlo a loro. Ogni volta che esco - e non è mai stato per volontà mia ma solo per esigenze narrative, ci tengo a precisarlo - si scatena una vera e propria tempesta internettiana. Mail su mail a me, sui social, alla redazione di un Posto al Sole, ma queste cose non sono mai razionali, è difficile dirlo. Magari se fossi stato sempre nella serie, con continuità, si sarebbero stancati di me... (ride mentre lo dice)

In quale caso vedremo coinvolto Nicotera in queste puntate?

Eh, gli autori anche in questo caso sono stati bravi. Nicotera è stato via un anno esatto per seguire il filone dell’inchiesta “Terra Madre” e ora torna per il processo, ma ci saranno un sacco di novità, contrattempi… Insomma c’è da stare col fiato sospeso!

Solo lavoro o ci sarà ancora spazio per l’amore in questo tuo nuovo ingresso?

Mi avvalgo della facoltà di non rispondere (art. 64), se sveliamo tutto poi la gente all’ora di cena cambia canale! Diciamo che mi incontrerò casualmente con Viola… eeeh…. Scusa mi squilla il telefono...

Un Posto al Sole continua a raccogliere consensi ed ad aumentare l’audience. Quali sono secondo te i punti di forza di questa soap?

Ma posso dirne alcuni, dal mio punto di vista; tutti i punti di forza non li so, se no mi metterei a fare il produttore e girerei una soap tutta mia. Diciamo in primis la scrittura, le tematiche trattate, la grande attualità, la coscienza sociale, la capacità di alleggerirle con la commedia. Sicuramente un buon cast di attori: senza fare nomi ma molti di loro, o forse dovrei dire noi, vengono dal teatro. Sicuramente l’orario comodo a tutti, genitori, lavoratori, studenti, e poi subito dopo i Tg più visti. La cornice di Napoli che si presta molto, è una città bellissima. Ecco, se magari l’avessero fatta a Vercelli o a Figino Serenza - mi perdonino gli amici piemontesi-lombardi, si fa per dire - non avrebbe avuto lo stesso successo. Ma chi lo sa. Anni fa facevo un soap in Ticino (Svizzera) che faceva il 50% di share, e parlavum anca ul dialett!

Cosa ti aspetti o speri per il futuro di questo personaggio?

Ah, cosa mi aspetto?  NIENTE. Anche perché non c’è una logica a tutto tondo, cioè sono partito e tornato quante volte? Quattro? Cinque? Ho perso il conto. Temo che prima o poi lo faranno partire per sempre questo Nick… anche perché o diventa protagonista o farà come tutte le altre guest, prima o poi ci lascerà. Spero solo che non lo facciano morire. Ho già detto che se mi mandano una scena in cui muore scappo in Australia e non la giro. Cosa spero? Che esca bene, perché soffro di una strana sindrome attoriale che si verifica solo in queste lunghe serialità; sono innamorato del mio personaggio e quindi lo vorrei proteggere.

Cosa ti piace di Eugenio Nicotera?

Certamente il suo coraggio, la sua tenacia, la perseveranza, il cipiglio. Ma anche il suo essere morbido e accogliente con chi ama.

Cosa, invece, non si addice per niente a Paolo Romano?

Mah, niente… Tanto più un personaggio è lontano da te, tanto più è divertente calarsi nei suoi panni. Non bisogna mai fare l’errore di confondere se stessi col personaggio. Quindi non saprei cosa rispondere…. Io e Nicotera siamo agli antipodi e questo è il bello del mio lavoro.

Come è Paolo fuori dal set?

Per questa domanda dovrei scrivere una biografia, e non sono nemmeno tanto sicuro di voler raccontare la mia vita privata. Per prima cosa sono un padre, poi sono pieno di interessi, perennemente in movimento (da ragazzino mi dicevano che ero iperattivo) e cerco di far convivere le due cose. Di sicuro la professione che mi sono scelto non mi aiuta a passare notti serene. Siamo sempre alla ricerca di qualcosa. E diciamo che questa crisi c’ha dato ulteriori grattacapi anche dal punto di vista economico. Tutti quelli che lavorano nel mondo dello spettacolo stanno vivendo un brutto periodo, e ovviamente non solo loro. Diciamo che in questo Paese veniamo considerati sempre superflui e quindi i primi da tagliare alla prima occasione.

Hai nel tuo passato diverse esperienze tra televisione e teatro. Quale dei due settori credi si addica di più a te?

Io nasco, mi sono formato e sono un attore teatrale. Ammesso che si possa fare questa differenza. Un attore è un attore. Deve essere in grado di fare il teatro, il cinema, la commedia e i drammi.  Io sono stato inglobato dalla televisione perché ogni anno si producono sempre meno spettacoli teatrali e perché le paghe sono sempre più basse. Già fare la vita da attore non è facile, vi lascio immaginare come lo sia farlo con tre figlie da crescere.

C’è un ruolo che sogni di interpretare?

Tanti... tantissimi... non so davvero, da Beckett a Pinter, Shakespeare, Cechov... Tutti i grandi del teatro hanno scritto pièces che sono il sogno di ogni attore. Ma, se proprio devo dirne uno, direi  il “Peer Gynt” di Ibsen. Ancora mi ricordo quella splendida messa in scena di Ronconi, con Popolizio. Che sogno.

Progetti futuri?

Sicuramente farò uno spettacolo teatrale la prossima stagione e certamente finirò di coprodurre e interpretare una web series. Per quanto riguarda la fiction… mmm…. per ora niente. Non è che conoscete qualcuno voi in Rai? Pare si siano scordati di me! (ride)

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© TvSoap.it - Riproduzione vietata

(Pubblicato il 15 luglio 2014)


 


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